L'adolescenza è un periodo di vita particolarmente fertile per lo sviluppo di problematiche depressive.
Intanto definiamo l’adolescenza come quella fase di vita che vede la trasformazione del bambino in giovane adulto. Ne conseguono importanti problematiche interiori.
Il bambino, femmina o maschio che sia, vede il proprio corpo trasformarsi. Vede le ossa allungarsi fino a raggiungere l’altezza definitiva. Vede i tratti somatici modificarsi e i genitali maturare… Tutti questi cambiamenti lo pongono in relazione con il mondo in modo differente. Il suo corpo attira l’attenzione in modo nuovo. Alcune cose che prima gli erano concesse adesso gli diventano proibite. Nuove strade sconosciute gli si aprono dinnanzi. Tutto questo pone l’adolescente in una situazione di forte incertezza.
Cambiamenti somatici e psicologici
Attraversare momenti di incertezza, di tristezza e di paura in questo periodo è normale.
È frequente la sensazione di non avere un corpo adeguato. Spesso si ha la necessità di passare molto tempo allo specchio a “riconoscersi”. Quasi si cerca il modo migliore per presentare agli altri il proprio corpo in evoluzione, non ancora adulto ma non più bambino.
Tuttavia il fatto che il corpo cambi, e che debba imparare a gestire nuove dimensioni fisiche, è poca cosa se paragonato a quanto deve imparare a fare a livello psicologico.
Nuove emozioni irrompono nella psiche. Raggiungere la maturità sessuale porta con sé la maturazione di nuovi desideri e il bisogno di esplorare la propria fisicità appena acquisita.
Il rapporto con l’altro sesso, spesso disprezzato fino a questo momento, si trasforma sotto la spinta della tensione sessuale e amorosa.
Adolescenti e genitori
Il rapporto con i genitori ha un ruolo fondamentale. I ragazzi spesso manifestano atteggiamenti ribelli e si sentono incompresi. I genitori, da parte loro, da un giorno ad un altro possono avere la sensazione di non riconoscere più il loro bambino. L’atmosfera familiare può cambiare e si può andare incontro a momenti di grande tensione. A questa età i ragazzi spesso contestano le scelte e i valori dei genitori. Gli insegnamenti familiari vengono sostituiti da nuovi e ferventi ideali. I genitori messi di fronte a tali cambiamenti possono avvertire una sorta di rifiuto. E' bene considerare che esiste un reale e sano bisogno di differenziazione. Solo attraverso un tale processo per il ragazzo è possibile capire che cosa desidera veramente, al di là dei genitori e delle loro aspettative.
Adolescenti ed adulti
Agli occhi degli adulti gli adolescenti rischiano di apparire come bambini troppo cresciuti che non sanno valutare quando è il caso di limitarsi. Il loro gergo risulta fastidioso, la loro gestualità esagerata. La loro sfrontatezza sembra sinonimo di scarsa educazione. È a proposito di questi aspetti che il mondo degli adulti ha coniato il termine di “crisi adolescenziale”.
La cultura adolescenziale è senza filtri. E' spesso in antitesi con quella dominante ma è anche più libera da stereotipi ed etichettamenti.
Adolescenti e società
Quello tra adolescenti e società è un rapporto fortemente conflittuale. I modelli sociali acquistano un valore vastissimo, spesso a partire dalla TV. La magrezza delle “belle in Tv”, per esempio, spesso è ricercata ed ambita. Questo accade sia perché la magrezza è socialmente desiderabile sia perché più simile al corpo infantile appena perso e infondo rimpianto. Quando le ossa e la carne non permettono di essere come i modelli impongono, le giovani donne possono nutrire sentimenti di inadeguatezza profonda.
Nella nostra epoca l’ incertezza dell’età va poi a sommarsi a quella culturale di un mondo in metamorfosi. Un mondo che utilizza sempre nuovi canali e strumenti per rinnovare e rinnovarsi. Il mondo degli adolescenti di oggi è molto diverso rispetto a quello degli adolescenti di solo una generazione fa. Questo pone i genitori in una posizione difficile. Gli adulti odierni per guidare, consigliare e dare sostegno devono prima imparare i nuovi codici sociali e comportamentali.
Un posto di rilievo per gli adolescenti lo occupa il mondo dei coetanei. Il gruppo a questa età è quasi totalizzante. Esso offre sostegno ed appartenenza, ma può capitare che diventi fonte di ulteriori difficoltà. E' il caso tra gli altri delle vittime di bullismo.
Depressione
Secondo le statistiche dell’Unione Europea il 4% degli adolescenti europei tra i 12 e i 17 anni soffre di depressione grave e si sale al 9% intorno ai 18 anni.
Le cause scatenanti possono essere eventi dolorosi come un lutto, la separazione dei genitori, una delusione amorosa o problemi con il gruppo dei pari, per esempio a scuola.
In questi casi succede che l’angoscia, la noia o l’assenza di voglia di fare diventino lo stato emotivo predominante. Minaccino la sfera affettiva, relazionale e scolastico-lavorativa del soggetto. L’umore risulta depresso, il pensiero ed il comportamento ne risentono, le funzioni cognitive appaiono alterate.
Tristezza, malinconia e preoccupazione diventano gli stati d’animo predominanti. Possono essere presenti irritabilità e nervosismo. Il ragazzo non sente più interesse in alcuna attività e può tendere al ritiro. La sua autostima si può abbassare bruscamente e può sentirsi inadeguato anche per svolgere quei compiti che prima riteneva semplici. Può arrivare a casa con espressione malinconica, a passi lenti e svogliati, chiudersi nella sua stanza per ore, innervosirsi per una frase mal posta.
I genitori possono chiedersi cosa hanno fatto per meritarsi tanta rabbia, se dipende da loro e come possono interrompere questo atteggiamento.
Possono essere colpite anche l’area del sonno e quella dell’alimentazione. Alcuni soggetti in adolescenza cominciano ad andare a dormire molto tardi, altri passano ore ed ore nel dormiveglia. I disturbi alimentari possono portare a situazioni estreme come l’anoressia e la bulimia.
Il ragazzo può infine lamentare dolori cronici, cefalee o fastidi gastro-intestinali. Il mal di testa per esempio, può diventare più frequente e influire sulle relazioni sociali e sugli impegni scolastici e lavorativi.
Le forme della depressione
Il disturbo dell'umore, in età adolescenziale, può prendere diverse forme. Tra queste:
- la distimia: in questo caso sono maggiormente presenti affaticamento, bassa autostima, stanchezza e perdita di interesse.
- il disturbo depressivo stagionale: maggiormente frequente tra ottobre e novembre.
- lo stato misto dell’umore: in cui lo stato depressivo è ciclicamente sostituito da altri stati alterati dell’umore (rabbia, eccitamento, etc.).
In tutti questi casi è consigliabile agire con celerità. Lo stato di umore triste e malinconico potrebbe diventare persistente per un periodo abbastanza lungo da compromettere il benessere individuale.
La difficoltà maggiore che si incontra in questi casi, è quella di riconoscere il disturbo. Una volta che questo accade e si arriva a chiedere aiuto, normalmente gli interventi terapeutici risultano efficaci.
Per raggiungere l'obbiettivo è utile che genitori, insegnanti e figure di riferimento siano sempre attenti ai possibili segnali che mandano i ragazzi, come ad esempio un improvviso calo nel rendimento scolastico.
Quando gli adolescenti si trovano ad affrontare una depressione, i genitori ed i familiari rappresentano sempre una risorsa preziosa. Proprio per questo spesso è consigliato un percorso familiare.
Un lavoro terapeutico familiare può portare a ristabilire la serenità individuale del ragazzo e contemporaneamente quella familiare.
In alcuni casi tuttavia, è preferibile un lavoro individuale.
Il lavoro in questo caso si focalizza sul sostegno al ragazzo in una fase del ciclo di vita carica di difficoltà. Prevede l’integrazione del nuovo con il vecchio, per raggiungere un’immagine di sé integrata ed accettabile nella sua interezza. Significa costruire uno spazio personale per elaborare e superare tutto quello che sta succedendo.